30 Novembre 1.50 a.m.
6 Maggio 11.08 a.m.
63 mail non lette al 3 Marzo.
267 chiamate non risposte (di cui 57 l’8 Marzo, all’inizio del lockdown).
I numeri sono questi.
Quindi ora.
Strangers passing in the street
By chance two separate glances meet
And I am you
And what I see is me
Il caso lo ha voluto, perché non ti ho cercato Ti.
Ma ti ho pensato, perché maledizione non sei un ragazzino ed ero preoccupata, anche se hai il fisico di un bisonte.
Ci siamo riconosciuti solo con gli occhi, nonostante le mascherine.
Credo di aver avuto la stessa tua espressione ma non riesco ad immaginarla sul mio viso.
And no one calls us to move on
And no one forces down our eyes
No one speaks and no one tries
No one flies around the sun
Rewind.
Ti ho rivisto come il primo giorno che ho posato gli occhi su di te.
La volta che ho avuto un attacco di panico e mi hai offerto la colazione.
I tuoi occhi che cercavano di forare la corazza sempre di più.
Quando mi sono arresa all’evidenza e ti ho lasciato entrare.
Ogni sera.
Ogni notte.
Ogni mattina.
Ogni giorno.
Cloudless every day you fall
Upon my waking eyes
Inviting and inciting me to rise
And through the window in the wall
Come streaming in on sunlight wings
A million bright ambassadors of morning
Quindi vedo ancora quella notte.
L’orologio francese nel tuo ingresso curiosamente fermo.
Tu e lei a scandire il tempo mentre vi guardavo.
La copia delle mie chiavi sul tavolino, accanto all’orologio e la porta che si chiudeva dietro le mie spalle.
Non ricordo niente di quella notte oltre la strada.
And no one sings me lullabies
And no one makes me close my eyes
Quindi il ritorno dai miei, le feste, il nulla.
Le notti passate con gli occhi aperti a fissare il soffitto della mia stanza.
Le ore sulla Mountain bike, per salire e provare a me stessa che respiravo comunque e la vita continuava.
Quindi la prova che niente è per sempre, nemmeno qui.
Il lockdown subito dopo, l’arrivo della Primavera senza poterla vivere.
Pensieri devastanti in realtà frustrante, musica caotica che mi salva ancora mentre invecchio.
So I throw the windows wide
And call to you across the sky
Tutto questo ritrovato oggi.
Subito pensavo che gli occhiali si fossero bagnati con la pioggia.
La gola mi si è chiusa, ho strizzato gli occhi nello sforzo di smetterla, il labbro morso dietro la mascherina.
Per la prima volta nella mia vita non sono riuscita a fermare il dentro.
Mi ha fatto rabbia, e tanto bene.
You were still there, you didn’t vanish as others did.
No laughter over my weakness, nothing more than your eyes over me.
You couldn’t know a tenth of the last six months, still your eyes closer.
They haven’t changed.
And at last I am found were I didn’t know I could be again.
Quintessential silence, stardust merging into nebulae.
Scared but not budging from here.
Daylight streaming in while you sleep.
And I feel a fool, a lovesick puppy kicked too many times.
And also loved, and other things I don’t seem to get fully even if I strain to hear.
I’ll let you rest while some insignificant words find my mouth.
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